Non poteva essere meglio di quanto è stata questa edizione 2021 di Challenge Riccione. Dopo un anno di stop ai box per la situazione sanitaria che ha fermato lo sport agonistico mondiale, Challenge Riccione centra l’obiettivo ambizioso di poter essere l’eccellenza che il triathlon internazionale merita e che aspettava.
Il coraggio degli organizzatori e gli standard di un brand che dimostra una crescita continua e solida, si è tradotto in un evento che non solo ha raggiunto i livelli di partecipazione e valore tecnico delle più importanti manifestazioni internazionali, ma che oggi ha dimostrato solidamente che, seppur nel rispetto di tutte le norme di sicurezza sanitaria, è possibile e si deve, tornare ad organizzare competizioni.
Non potevano che onorare questa grande gloria gli atleti in gara oggi. Forti di starting list di livello stellare, i nomi in gara hanno dato vita ad una gara che resterà impressa fortemente nella memoria di chi ha avuto la fortuna di viverla.
Tra gli uomini assegnare gli onori del pronostico questa mattina era sicuramente un’impresa estremamente difficile.
Con il pettorale numero 1 Sebastian Kienle era tra gli atleti più attesi, dopo un lungo stop a causa di alcuni problemi tendinei.
Lo spagnolo Pablo Dapena González, recente ETU Vice-European Champion Triathlon Long Distance e argento dietro a Lyonel Sanders nella kermesse di dicembre a Daytona, aveva gli occhi degli avversari puntati addosso.
All’austriaco Thomas Steger si guardava domandandosi se questo potesse essere l’anno buono per infrangere la maledizione che lo ha legato nelle edizioni a questa gara: per tre volte protagonista e per tre volte sul secondo gradino del podio. Argento per lui nel 2019 alle spalle di Mattia Ceccarelli e anche nel 2017 e 2018 entrambe le volte dietro a Giulio Molinari.
Ma insieme a loro, Giulio Molinari, Mattia Ceccarelli, Andy Boecher, Steger Thomas, Frederic Funk, Ruedi Wild, Michael Raelert, Gregory Barnaby e molti altri non avevano oggi nessuna intenzione di sottrarsi al confronto.
La gara maschile è combattuta fin dalle prime bracciate in acqua con Ceccarelli, Dapena e Lazzaretti a portarsi per primi in T1, dopo una frazione di nuoto di testa. In bici è subito Mattia Ceccarelli, atleta di casa e vincitore dell’edizione 2019 di questo evento, a portarsi al comando e accumulare gradualmente un margine di vantaggio di qualche decina di secondi sugli inseguitori Peter Heemeryk e Michael Raelert. In pochi km e fino all’ingresso in T2 si consolida una situazione che vede Ceccarelli in testa da solo, seguito da due gruppetti piuttosto compatti. Nel primo gruppo guida Giulio Molinari in compagnia di Dapena, Boecherer, Raelert, Heemeryk e Funk. Nel secondo gruppetto di inseguitori però Sabastian Kienle, il nostro Gregory Barnaby e Tomas Steger non si fanno intimidire e lasciata la bici in zona cambio, si buttano sul percorso run ad altissime frequenze.
Sono proprio i 21 km di corsa finali a scompaginare le carte e a disegnare progressivamente il profilo di una gara spettacolare ed entusiasmante. Sulla finish line gli atleti che saliranno sui tre gradini del podio sono quelli che osano spingere forte di corsa.
Thomas Steger è il re di Challenge Riccione e infrange finalmente la maledizione della seconda piazza in questo evento. Pablo Dapena conferma i propri standard di performance rendendosi protagonista di una frazione run audace e che lo porta a perdere l’oro solo nei kilometri finali con la rimonta di Steger. Sebastian Kienle si mette alle spalle la tendinopatia achillea e fa propria una medaglia di bronzo che lo conferma ancora una volta tra i migliori al mondo.
La gara femminile vede prima all’uscita dall’acqua Ilaria Zane, tra le migliori specialiste italiane sulla distanza olimpica e al proprio esordio sulla mezza distanza in un palcoscenico internazionale. La controllano da vicino l’olandese Sarissa De Vries e la britannica India Lee. A quattro minuti dalla testa Marta Bernardi viaggia attorno alla settima posizione a metà della frazione ciclistica.
Al rientro in T2 l’olandese ha accumulato un vantaggio importante sulle avversarie di circa 5’. La segue India Lee che a propria volta ha un vantaggio di quasi quattro minuti sulla terza piazza provvisoria della francese Julie Iemmolo. Marta Bernardi rientra in T2 settima a due minuti e mezzo dal podio provvisorio.
E’ semplice per l’olandese amministrare il gap accumulato e controllare la gara delle avversarie fino a portarsi per prima sulla finish line e scrivere il proprio nome sull’albo d’oro delle vincitrici della manifestazione. India Lee la segue portando la bandiera britannica alla conquista dell’argento di giornata. Grande prova invece di Marta Bernardi che nella seconda metà della frazione podistica ingrana le giuste marce e va a colmare il gap sulle atlete che la precedono portandosi a tagliare il traguardo al terzo posto.